Ho sempre amato molto la natura, starci a stretto contatto, starci dentro. Mi fa sentire in armonia con me stessa e con il tutto. Mi ritengo fortunata, perché vivo in un posto in cui basta mettere il piede fuori casa per entrare in un bosco, o per godere di belle montagne e di un magnifico lago. Ma non per tutti è così. Viviamo in una società altamente urbanizzata, che ci da molto e che ci chiede ancora di più. Assaporare la bellezza e la saggezza della natura o di noi stessi, è spesso un lusso di rari momenti o dei fine settimana. Come sarebbe la nostra vita se seguisse uno stile diverso? Se avessimo altre priorità? Cerchiamo il benessere e l’armonia in mille direzioni e perdiamo di vista l’essenziale. Questo è il punto di partenza, per condividere qualche riflessione che arriva da una saggezza antica.
Secondo la medicina orientale é l’armonia dell’uomo con la natura, che fa nascere e nutre la vita. La natura essenziale dell’esistenza è rimasta invariata da milioni di anni, e per mantenersi vivi ed in buona salute, serve sviluppare una sana abitudine di vita che si adegui alla natura e alle sue leggi.
I saggi dei tempi antichi seguivano la legge dello Yin e dello Yang (le due polarità energetiche opposte e complementari che governano ogni fenomeno), ordinavano la loro vita in armonia con i cicli delle stagioni, praticavano la moderazione nel bere e nel mangiare e facevano attenzione a non lavorare troppo.
Nel ‘Testo classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo’ è scritto: “Le persone al giorno d’oggi eccedono nel bere e nei piaceri. La loro bramosia non conosce limiti e sono sempre dediti a soddisfare le proprie passioni. In questo modo essi esauriscono la propria essenza vitale. Non rispettano i ritmi e i cicli naturali ma, al contrario, vanno cercando eccitazioni continue e non si rilassano mai. La gente di questo tipo diviene debole e fiacca in meno di cinquant’anni, perché la loro vita manca di ordine e disciplina”.
Per mantenerci in buona salute, serve sviluppare la consapevolezza di chi siamo veramente. Non siamo solo un corpo fisico, ma un’unità di corpo-mente-spirito. Essere vivi e parte attiva della vita, presuppone armonia e integrità in ogni aspetto che ci caratterizza, e una conoscenza olistica (dal greco όλος = totalità, globalità) di noi stessi.
L’OMS ha definto così la salute: Lo stato ottimale di benessere fisico, mentale e sociale – e non semplicemente come assenza di malattia e di infermità.
La vera salute è segno di un equilibrio generale, nel quale si ha la capacità di recuperare velocemente gli squilibri causati dal lavoro o da altre attività. L’approccio orientale verso il benessere, è sempre teso al mantenimento e all’accrescimento della vitalità della persona e alla prevenzione della malattia, più che a combatterla una volta contratta.
La salute è frutto di un responsabile e consapevole atto di presa di coscienza di noi stessi e dei nostri bisogni; è la capacità di vivere una vita serena e armoniosa, fatta di una piacevole disciplina nel rispetto della nostra natura umana e divina, e dell’ambiente in cui viviamo. La meditazione, le pratiche che armonizzano la vitalità e un’alimentazione sana, dovrebbero essere attività quotidiane perfettamente integrate nelle nostre giornate, e non cose da farsi nel ‘tempo libero’ che già il termine fa riflettere…
Secondo questa antica saggezza dunque… la miglior cura? è vivere secondo natura.